Sorrisi trimestrali per Cargill. Nel secondo quarter dell’anno fiscale il colosso USA della filiera carne e alimentare ha registrato ricavi in crescita del 4%. In valore assoluto, ha incassato la bellezza di 29,2 miliardi di dollari. Meglio ancora gli utili operativi: +19% (1,02 miliardi di dollari). Esplosivo l’utile netto: +61% (1,19 miliardi). Il tutto, migliorando nettamente i risultati del trimestre precedente.
Agganciare i cambiamenti
Scorrendo i dati comunicati da Cargill emerge come a sostenere la buona performance siano, soprattutto, le divisioni Animal Nutrition & Protein e Industrial & Financial Services. Nel primo caso le aziende di riferimento del gruppo hanno dimostrato di essere “ben preparate a soddisfare le opportunità offerte dal cambiamento di domanda di Paese in Paese. Ma anche a gestire i flussi globali legati alla diffusione della peste suina africana (in Asia, ndr) e altri fattori di mercato”. La malattia ha decimato milioni di capi in Cina. Cosa che ha spinto i prezzi della carne a livelli record e modificato le catene di approvvigionamento globali. Cargill, spiega l’azienda, è stata dunque in grado di agganciare questi cambiamenti. Risultati più “morbidi” sono stati registrati dalle altre divisioni, sulle quali hanno pesato “incertezze commerciali e perturbazioni meteorologiche, in particolare in Nord America”.
Il commento
I sorrisi trimestrali di Cargill sono stati commentati così dal suo presidente, David MacLennan: “La nostra continua trasformazione, nonché le recenti acquisizioni e le maggiori capacità, ci stanno aiutando a continuare a migliorare le nostre prestazioni“.
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