Tanzania: grezzo tra dazio e contrabbando

La Tanzania è al secondo posto nell’export africano di pelli grezze e nella classifica dei maggiori allevatori del continente. Ma le concerie domestiche dichiarano di “avere insormontabili difficoltà a reperire materia prima”. Questo accadrebbe nonostante sull’export di grezzo pesi un dazio oneroso, pari al 25%. Dove finisce allora tutta la pelle che non viene caricata nei bottali delle locali concerie? Esce dal Paese seguendo le rotte del contrabbando. Lo rivela uno studio della Tanzania Tanners Association, dove si sostiene che “il contrabbando decurta gli introiti statali e la capacità produttiva domestica: questo ha come risultato il licenziamento degli operai. Ogni mese sono almeno dieci i container che passano senza controllo doganale dal porto di Dar es Salaam carichi di pelli grezze”. Parole che trovano riscontro nella cronaca: lo scorso mese ne sono stati fermati alcuni, carichi ognuno di 80 tonnellate di grezzo e semilavorati, per un valore effettivo superiore del 40% a quello dichiarato. “Si tratta – dicono da TTA – solo di una minima parte di quello che sparisce mensilmente”. (pt)

CONTENUTI PREMIUM

Scegli uno dei nostri piani di abbonamento

Vuoi ricevere la nostra newsletter?
iscriviti adesso
×