Martedì scorso il dipartimento per le Politiche Agricole degli Stati Uniti (USDA) ha sospeso l’import di carni fresche dal Brasile. La misura sarà in vigore, spiegano da Washington, fino a quando Brazilia non sarà in grado di soddisfare i requisiti richiesti. Dallo scorso marzo, quando è scoppiato il caso Carne Fraca, gli States hanno intensificato i controlli sanitari sulle partite di carne provenienti dal Brasile: l’11% (per merce dal valore superiore ai 2 milioni di euro) è stato respinto. Troppo, considerato che la media delle bocciature per le carni di altra provenienza è dell’1%. Secondo Reuters, la Cina (il primo sbocco commerciale della carne brasiliana, davanti all’Unione Europea) non starebbe valutando restrizioni simili, ma da mesi avrebbe rallentato gli acquisti, così come Egitto e Cile. Per l’agroindustria brasiliana, che vede il suo principale attore, JBS, nel pantano del caso Lava Jato, un altro stop.
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