Tyson Foods: il bovino cresce, ma il primo trimestre fa -7,7%

Tyson Foods: il bovino cresce, ma il primo trimestre fa -7,7%

Pandemia e chiusura dei ristoranti. Ecco i due fattori che hanno influenzato il primo trimestre di Tyson Foods. Il colosso americano della carne ha annunciato i dati di bilancio: emerge la contrazione dell’utile del 7,7%. Grande impatto sui bilancio hanno avuto le spese che la società ha dovuto affrontare per gestire la diffusione del virus.

Il primo trimestre

Tyson Foods nei primi tre mesi del nuovo anno fiscale registra ricavi per 10,46 miliardi di dollari, in calo rispetto ai 10,81 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente. L’utile è passato dai 505 milioni di dollari del 2020 ai 467 milioni attuali. Le vendite di carne bovina non sono però andate male, anzi. In questi primi tre mesi Tyson Foods ha registrato vendite per 3,987 miliardi, in aumento rispetto ai 3,838 del 2020. L’incremento ha riguardato i volumi di vendita, mentre il prezzo è rimasto quasi invariato.

La domanda di manzo

I risultati registrati dalle vendite della carne di manzo sono il risultato della “forte domanda interna e delle esportazioni”. A questo si aggiunge “l’impatto sull’anno precedente di un incendio che ha causato la chiusura temporanea di un impianto di produzione per la maggior parte del periodo”, spiega la società. “Il prezzo medio di vendita è diminuito principalmente a causa dell’aumento della disponibilità di bovini sul mercato – continuano dal quartier generale di Spingsdale -. Il reddito operativo è aumentato per la forte domanda, poiché abbiamo continuato a ottimizzare i ricavi relativi all’offerta di bovini. Questi sono parzialmente compensati dalle inefficienze di produzione e dalle spese relative a Covid-19. Inoltre, l’utile operativo nel primo trimestre dell’anno fiscale 2021 ha subito l’influenza dell’appropriazione indebita dei fondi dell’azienda da parte di un fornitore di bestiame”.

Prospettive

Sui risultati, spiega sempre Tyson Foods, hanno pesato da un lato le chiusure dei ristoranti. Dall’altro, le spese che la società ha dovuto affrontare di fronte alla pandemia, pari a 120 milioni di dollari. Per il resto dell’anno USDA ha previsto che la produzione interna di carne bovina dovrebbe rimanere stabile rispetto al 2020. Per questo Tyson Foods immagina di chiudere con vendite “vicine al margine superiore tra 42 e 44 miliardi di dollari”. La società contempla la possibilità di nuovi stop alla produzione a causa dell’imprevedibile evoluzione della diffusione del virus, così come un aumento dei costi operativi. (art)

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