Nel Regno Unito è quasi tutto pronto. La seconda settimana di dicembre potrebbe essere quella giusta per l’inizio della campagna di vaccinazione contro il coronavirus. A Londra si preparano a distribuire le dosi del vaccino sviluppato da Pfizer e BionTech e, come scrive il Guardian, a delineare i gruppi sociali e anagrafici che necessitano per primi il trattamento. La carne chiede la priorità. Le associazioni di riferimento dell’industria zootecnica vorrebbero ottenere l’accesso rapido alla campagna per garantire la salute degli addetti e la continuità delle operazioni.
Il contesto di lavoro
Al momento, l’agenzia che segue le operazioni (Joint Committee on Vaccination and Immunisation) intende includere nel primissimo scaglione chi è in condizione di vulnerabilità per ragioni di salute o di età. Ma tra i parametri che il Dipartimento della Salute del governo inglese considera c’è anche quello professionale. “La filiera della carne prevede spesso ambienti di lavoro freddi, elemento sfidante – commenta Nick Allen, presidente del British Meat Processors Association, con foodnavigator.com –. Per di più gli stabilimenti sono spesso in zone rurali, dove mancano infrastrutture o reti di trasporto pubblico. Per questo motivo gli addetti non condividono solo il posto di lavoro, ma anche l’auto, aumentando le possibilità di contagio”.
La carne chiede la priorità
BMPA, insieme all’omologa associazione nordirlandese e altri partner, chiede quindi le figure chiave della filiera della carne siano riconosciute tra quelle sensibili. D’altronde, dallo scorso marzo è capitato sia in Europa che nelle Americhe che stabilimenti dovessero chiudere per l’insorgenza di casi positivi al virus. La vaccinazione prioritaria “garantirebbe la protezione necessaria per un gruppo a rischio – conclude Allen –, nonché per le loro comunità. La filiera, inoltre, avrebbe la possibilità di lavorare con continuità”.
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