Si può parlare di fallimento della carne veg, o come meglio dovremmo dire delle alternative vegetali alla carne? “Sì. Perché a una crescita repentina ha fatto seguito un tonfo altrettanto repentino – risponde dalle colonne de La Conceria n. 12 Andrea Bertaglio, giornalista e saggista specializzato in temi ambientali –. Nel settore si sono lanciati in molti e ora sono in molti a farsi concorrenza”. Sul numero di dicembre del nostro magazine mensile proviamo a stilare un bilancio del 2022 dell’area pelle. E, dal momento che interferisce con la zootecnia (quindi con la filiera industriale di cui la concia raccoglie un sottoprodotto) ci siamo chiesti cosa stia accadendo nel comparto dei sostituti a base vegetale della carne animale.
Lo stop della “carne veg”
Abbiamo individuato in Bertaglio l’interlocutore ideale per il nostro approfondimento perché la carriera lo ha portato ad approfondire le questioni legate alla zootecnia. E perché nel 2018 ha dato alle stampe per la casa editrice Lindau il libro In Difesa della Carne. “Il comparto delle alternative vegetali, nato per soppiantare il mercato della carne animale, oltreché del latteo- caseario, delle uova e della pesca, è in realtà di nicchia”.
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