Troppo o troppo poco. Ma, in entrambi i casi, allevatori in difficoltà. In Australia gli incendi, prima, e le alluvioni, poi, hanno fatto schizzare il prezzo dei bovini alle stelle. Negli Stati Uniti, invece, il timore è che possa accadere l’esatto contrario a causa del Coronavirus. Fattore che genera, vista la positività dello scorso gennaio, un evidente up & down per la carne USA.
L’export USA a gennaio 2020
Le esportazioni di carne rossa dagli Stati Uniti, datate gennaio 2020, sono positive. I dati diffusi da USDA, elaborati da US Meat Export Federation(USMEF), mostrano un incremento del 2,5% su base annua. Il valore della carne esportata ha toccato i 672,7 milioni di dollari, il 5% rispetto a gennaio 2019. In volume: 107.374 tonnellate di carne rossa. Per ciò che riguarda la destinazione Cina, nel solo mese di gennaio gli States hanno spedito a Pechino 876 tonnellate (+7%). In valore: 6,5 milioni di dollari (+4%).
Allevatori in difficoltà
Le ripercussioni potrebbero, però, arrivare dai riscontri delle prossime settimane. Come riporta Bloomberg, martedì scorso il governo degli Stati Uniti ha stimato un calo delle esportazioni di carne. Soprattutto a causa del rallentamento delle attività dei ristoranti di Cina, Corea del Sud e Giappone, tra i principali Paesi importatori di carne americana. “I produttori statunitensi stanno espandendo da anni la produzione di carne rossa e pollame in previsione di una domanda record dall’estero, soprattutto dall’Asia. Le aspettative per le spedizioni sono aumentate ulteriormente da quando la peste suina africana ha coinvolto centinaia di milioni di maiali nella regione. Ma le guerre commerciali e, ora, la crisi del Coronavirus hanno ritardato qualsiasi beneficio per gli allevatori americani, che invece vedono accumularsi la carne” riporta Bloomberg.
Intanto si importa
Intanto negli States quote di manzo potrebbero arrivare dal Regno Unito. L’Agriculture and Horticulture Development Board (che riunisce aziende agricole e allevatori britannici), ha chiuso un processo di negoziati che prevede la possibilità di esportare carne bovina da Londra verso gli Stati Uniti. Il commercio dovrebbe limitarsi a un valore massimo di 66 milioni di sterline per i primi 5 anni.
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