Uruguay, l’ultima acquisizione di Minerva diventa un caso politico

Uruguay, l’ultima acquisizione di Minerva diventa un caso politico

“Non è solo un problema del settore, ma una questione che riguarda la politica industriale del Paese”. Un caso politico, insomma. Minerva Foods, multinazionale brasiliana della carne, è prossima ad acquistare Breeders & Packers Uruguay (BPU) dal gruppo nipponico NH Foods. La notizia del deal, che dovrebbe chiudersi entro la fine dell’anno, ha messo in agitazione le sigle della zootecnia uruguaiana e lo stesso governo.

Un caso politico

Si sono mosse innanzitutto le due sigle della zootecnia, Federación Rural e Asociación Rural del Uruguay. Che dalle pagine di El Observador denunciano: così due gruppi brasiliani, Minerva e Marfrig, arriverebbero a controllare “una quota tra il 55 e il 65% del patrimonio bovino nazionale. In un Paese in cui la carne rossa è il principale prodotto d’esportazione”. Proprio per questo, continuano, i possibili risvolti critici dell’acquisizione di BPU sono “un tema che non riguarda solo il settore, ma la politica industriale del Paese”. In effetti, Minerva controlla già tre macelli in Uruguay: Carrasco, Canelones e PUL, che insieme le consentono una capacità produttiva di 2.500 capi al giorno. Con BPU, nota la stampa di settore, acquisirebbe una struttura con una capacità da 1.000 capi al giorno. Dal Ministro delle Politiche Agricole (MGAP) si dicono sul chi va là: l’antitrust monitorerà che la concentrazione dell’offerta non operi come fattore di distorsione dei prezzi.

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