La pelle viaggia sulle montagne russe. I dati delle esportazioni di Spagna, Stati Uniti e Brasile mostrano segnali discordanti. I numeri confermano l’incidenza sul commercio di dinamiche globali complesse. Per esempio: il rialzo dei contagi in alcuni Paesi e la lotta al virus, con severi lockdown, in Cina. A ciò si aggiungono i conseguenti ritardi sui trasporti e le incertezze determinate in Europa dal conflitto in Ucraina.
La pelle viaggia sulle montagne russe: Spagna
Nel primo trimestre del 2022 l’industria spagnola della pelle ha generato ricavi per 160 milioni di euro. La maggior parte delle vendite, come riporta leathermag.com, dipendono dal prodotto finito che ha incassato oltre 100 milioni di euro. Altri 40 derivano dalla vendita di materia prima, il resto riguarda il semilavorato. In questo stesso periodo, le importazioni hanno raggiunto i 110 milioni. Il saldo è quindi positivo per 50 milioni di euro. Uno dei principali mercati di vendita è l’Italia, con 63 milioni di euro di pelli acquistate.
Meno pelli, più incassi per gli USA
Gli Stati Uniti sorridono a denti stretti. Secondo i dati diffusi da LHCA (Leather and Hide Council of America), tra gennaio e maggio le concerie statunitensi anno venduto 13,36 milioni di pelli, il 2% in meno rispetto allo stesso periodo di un anno fa. L’incasso, però, sale del 9% a 570,62 milioni di dollari. La Cina, con Hong Kong, rimane il principale cliente nonostante una contrazione degli acquisti del 12% in termini di volume (6,65 milioni di pelli), mentre in termini di valore il dato resta stabile: 221,98 milioni di dollari. In controtendenza Turchia e Messico. Per ciò che riguarda il semilavorato, le esportazioni sono in aumento del 4% in termini di volume e dell’8% in valore.
Il Brasile segue il trend
I dati SECEX, elaborati da CICB, confermano lo stesso trend anche per il Brasile. Nel mese di giugno il Paese sudamericano ha esportato 13,4 milioni di metri quadri di pelli, il 6,1% in meno rispetto a un anno fa. Su maggio, però, l’incremento è del 19,4%. In termini di valore l’incremento è stato del 3,6% su base annua: a giugno 2022 il Brasile ha incassato 114,7 milioni di dollari contro i 119 milioni del giugno 2020. Su maggio, in questo caso, l’aumento è del 5,1%. Il Brasile chiude così il primo semestre con export per 666,5 milioni di dollari, l’1,9% in meno rispetto ai primi sei mesi del 2021. La contrazione in termini di volume è del 19,5%. (art)
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