Nel 2014, il valore complessivo dei sottoprodotti della zootecnia USA era di 16,8 miliardi di dollari. Fatta eccezione di un piccolo recupero nel 2016, negli ultimi anni il dato si è contratto in maniera continua, attestandosi intorno ai 9,1 miliardi di dollari ad agosto 2018: a tirare giù il giro d’affari è il calo costante e progressivo delle pelli grezze. Calo assoluto e relativo: la quota delle “raw hides” nel paniere dei sottoprodotti della carne valeva il 50% nel 2014, mentre è al 35% oggi. Sono le rilevazioni pubblicate da Farm Bureau, agenzia governativa di Washington. Il report contiene anche una spia d’allarme: la Cina, come sappiamo, rappresenta il primo sbocco commerciale per la materia prima conciaria statunitense. Che effetto avranno sul settore le tensioni commerciali tra gli States e Pechino è ancora da verificare, ma c’è da aspettarsi non positivo.
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