Non è sicuramente un 2018 da incorniciare quello della materia prima conciaria statunitense. Come raccontano i dati pubblicati da USHSLA, l’associazione dei trader di Washington, nell’anno sono calate sia le esportazioni di pelli grezze che di wet blue, in quantità e in valore. Cominciando dalla fetta più grande di mercato, nell’anno le “wet/salted hides” hanno perso il 7% in volume (23 milioni di pelli) e il 25,7% in valore (1,09 miliardi di dollari). Inchiodano gli acquisti complessivi di Cina e Hong Kong, che perdono rispettivamente il 14,7% del volume e il 33% del fatturato, ma non si può dire che sia tutta colpa delle tensioni commerciali tra States e Pechino. Guardando gli altri sbocchi principali della materia prima USA, si nota l’arretramento della Corea (-2,8% e -25,3%), mentre ha risultati ambivalenti il Messico, dove aumentano le quantità acquistate (+6,4%), ma cede il valore (-2,4%). Volando in Europa, salta all’occhio il calo dell’Italia (-19,1% e -23,4%). Scorrendo i dati USHSLA, si apprende che non è andato meglio l’anno delle pelli wet blue. In assoluto, l’export è diminuito in volume del 19% (4,7 milioni di pelli) e in valore del 13% (489,9 milioni). L’Italia, primo acquirente dell’articolo statunitense, ha ceduto rispettivamente il 23% e il 18%, mentre la Cina il 24% e il 17%.
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