Nello Zimbabwe è tutto pronto per la ZLSS. In altre parole: dovrebbe essere arrivato, come dicono nel Paese africano, il giorno della rinascita per la sua pelle. Nelle prossime ore, infatti, il vicepresidente Constantino Chiwenga dovrebbe lanciare la Zimbabwe Leather Sector Strategy (ZLSS). Si tratta del piano di rilancio decennale della filiera. L’annuncio, però, arriva in un momento di tensione, con i commercianti di pelli grezze che chiedono al governo di sospendere la tassa sull’export. In questo modo, sostengono, riusciranno a vendere la materia prima ferma nei magazzini da mesi e ormai inutilizzabili per le concerie.
Tutto pronto per la ZLSS
La ZLSS segue il precedente progetto di potenziamento della filiera concluso con un nulla di fatto. L’annuncio avverrà a Bulawayo, città che ospiterà un importante parco industriale. Il piano punta a ribadire l’obiettivo di aumentare la produzione di beni a valore aggiunto.
La polemica sul grezzo
L’annuncio del nuovo piano arriva in un momento difficile per concerie e allevatori. La pandemia ha determinato una contrazione importante della domanda di pelli grezze, soprattutto di piccole dimensioni. Gli allevatori e i conciatori hanno messo da parte tutta questa materia prima, ma ora è per loro inutilizzabile. Ecco perché chiedono al governo di sospendere i dazi sull’export in modo da poterla vendere senza ulteriori aggravi fuori dallo Zimbabwe. Grezzo che può interessare ad altre aziende della filiera, per esempio quelle di lavorazione della gelatina presenti in Sud Africa. Una “bestemmia” secondo gli esponenti dell’Affirmative Action Group (AAG), i quali sostengono posizioni autarchico-protezioniste. Il governo, dicono, dovrebbe aiutare le aziende nazionali ad acquistare macchinari per effettuare questo tipo di lavorazioni.
Leggi anche: