Armani, +4% nel 2023: “Siamo preparati a gestire il rallentamento”

Armani, +4% nel 2023: “Siamo preparati a gestire il rallentamento”

Per Armani l’indipendenza è “l’unico modo per affrontare le sfide e le incertezze che caratterizzano l’ambiente odierno”. Ma ciò comporta notevoli investimenti. Nonostante il rallentamento che lo ha colpito nella seconda metà del 2023, il gruppo Armani ha chiuso l’anno con una crescita delle vendite.

Preparati a gestire il rallentamento

“Siamo ben preparati a gestire un rallentamento del mercato senza dover massimizzare i profitti anno su anno a tutti i costi” commenta Giorgio Armani. Ciò vuol dire non dover necessariamente spingere sulle vendite e sui margini. “Questo è esemplificato dal nostro contenimento degli aumenti dei prezzi. Nelle ultime stagioni, abbiamo sacrificato alcuni punti di margine per evitare di aumentarli al dettaglio ai livelli che l’inflazione avrebbe imposto” osserva Giuseppe Marsocci, vicedirettore generale e CCO del gruppo (fonte WWD).

 

 

+4% nel 2023

Il gruppo ha chiuso il 2023 con ricavi netti pari a 2,44 miliardi di euro, +4% rispetto al 2022 (+6% a cambi costanti). L’utile netto prima delle imposte è stato di 224,5 milioni di euro, +4,4% sul 2022. Se consideriamo i ricavi generati dai licenziatari il fatturato arriva a circa 4,5 miliardi di euro, -2,6% rispetto al 2022. Un calo che il gruppo attribuisce alla contrazione del lusso accessibile, più evidente nella seconda metà del 2023. Causa flessione delle vendite in Asia (Giappone escluso), il primo semestre 2024 ha visto un calo ‘single digit’ dei ricavi.

Investimenti e pragmatismo

Sono risultati che il gruppo ha ottenuto anche grazie a investimenti raddoppiati rispetto allo scorso anno: 142,5 milioni di euro rispetto ai precedenti 70,5. Investimenti convogliati nella ristrutturazione della rete retail e nello sviluppo della struttura digitale e informatica. Giorgio Armeni continua a essere “fermo nella convinzione che un focus sulla continuità e un approccio pragmatico e coerente, indipendente dalle tendenze e dalle condizioni di mercato attuali e radicato nei principi che hanno sempre sostenuto la mia filosofia creativa e manageriale, siano l’unico modo per affrontare le sfide e le incertezze che caratterizzano l’ambiente odierno”.  (mv)

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