“Per favorire l’assunzione di giovani non servono incentivi, bisogna ridurre il prelievo in busta paga”. Lo ha detto stamane Patrizio Bertelli, a.d. del Gruppo Prada, intervenendo al Luxury Summit di Milano. Per il manager, le tasse sul lavoro rappresentano il male assoluto. “Perché un giovane dovrebbe entrare in fabbrica da me, nel momento in cui la sua busta paga, 3 mila euro lordi mensili, al netto scende a 1.300 euro? Lo trova iniquo, preferisce occuparsi d’altro. Il minimo che un governo dovrebbe fare è diminuire del 10%, ma in realtà occorrerebbe un 20%. Se questo non verrà fatto, non ripartirà il circolo virtuoso dei consumi e io non assumerò giovani”. Prada ha spinto i propri fornitori a lavorare di più, compresi i sabati e alcune domeniche, e nelle proprie controllate ha concordato la riduzione delle ferie in cambio di un aumento dei compensi. Da ciò dipenderebbe la sua capacità di rifornire in tempi celeri, vicini a quelli del cosiddetto fast fashion, la rete vendita. “Le pianificazioni a medio e lungo termine adottate da altri ci porterebbero a diventare meno elastici quanto a offerta di prodotto”.
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