Cinque proposte per il rilancio del made in Italy. Le ha elaborate Camera Nazionale della Moda Italiana (CNMI). Il presidente Carlo Capasa le ha inviate al Governo affinché le inserisca nella legge di Bilancio. “Sono proposte per sostenere le aziende e i lavoratori del settore della moda – sono le sue parole –. Si tratta di migliaia di piccole imprese distribuite su tutto il territorio nazionale. Ma anche di laboratori artigianali che, con orgoglio, accentuano ogni giorno il nome del made in Italy nel mondo”.
Per il rilancio del made in Italy
Per due delle cinque proposte di CNMI l’obiettivo è la formazione. Quali sono? Il potenziamento del credito d’imposta Formazione 4.0 e la richiesta di un contributo a fondo perduto per le Academy aziendali nel settore tessile, della moda e degli accessori. Tra i consigli ci sono anche il rafforzamento della collaborazione tra imprese e centri tecnologici e di ricerca, nonché l’istituzione di un fondo per la diffusione internazionale dei valori e dell’immagine del made in Italy. Infine, la proposta di un incremento della soglia di non imponibilità, ai fini delle imposte sui redditi, dell’importo dei beni ceduti e dei servizi prestati dalle aziende ai propri lavoratori a titolo di welfare aziendale.
Come va il post Covid
“Nel 2021 abbiamo iniziato a voltare pagina, recuperando una parte delle perdite da Covid – spiega Capasa a Fashion Network –. Ma è dal 2022 che si gioca la vera partita per tornare ad essere più forti soprattutto sui mercati internazionali”. (mv)
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