Il salvataggio di Stefanel è in salita. Il commissario Cappiello ha bocciato le due offerte pervenute: non ci sarà nessuna cessione quindi. Le trattative proseguiranno, ma il tempo stringe. Con i propri mezzi l’azienda può arrivare fino a fine novembre.
Il salvataggio di Stefanel
Dopo Conbipel, anche il salvataggio di Stefanel si complica. Aggiornamenti arrivano dall’incontro convocato martedì 27 ottobre dal ministero per lo Sviluppo Economico con sindacati e Regione Veneto. Il commissario dell’amministrazione straordinaria, Raffaele Cappiello, ha illustrato l’esito dell’asta per la vendita dei due asset (Stefanel spa e Interfashon). Secondo quanto riporta Nordesteconomia, sono arrivate due offerte: una è risultata non congrua, l’altra non aveva le garanzie finanziarie necessarie per ottenere l’assegnazione. Cappiello ora, attivando una procedura negoziata, parlerà con gli investitori francesi che hanno presentato la seconda offerta per verificare se hanno intenzione di aumentare le garanzie.
Le altre opzioni
Inoltre, dato l’esito negativo dell’asta, sono di nuove praticabili le trattative con altri soggetti. Cioè con chi aveva manifestato l’interesse per Stefanel senza però formalizzare una offerta. Il conto alla rovescia è iniziato e terminerà a fine novembre, quando Stefanel avrà esaurito le proprie risorse. Ultima notizia è che, dietro le richieste dei sindacati, riapriranno gli outlet di Levada di Ponte di Piave, Verona, Roma e Como. Gli altri 20 negozi apriranno a rotazione. Entro metà novembre è previsto un nuovo incontro per fare il punto della situazione. (mv)
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