Brooks Brothers: qual è il piano di rilancio da parte dei nuovi proprietari? Intanto fioccano gli appelli per riaprire i siti produttivi, tra cui quello di Haverhill (Massachusetts), dove lavoravano 413 persone. Alla vigilia di Ferragosto, il Tribunale fallimentare del Delaware ha approvato la vendita per 325 milioni di dollari di Brooks Brothers a Sparc Group, la joint venture costituita da Authentic Brands Group e Simon Property Group (il più grande gestore di mall negli Usa).
La crisi
Il marchio americano di moda uomo, che faceva capo all’italiano Claudio Del Vecchio, ha dichiarato bancarotta lo scorso luglio, presentando la richiesta di accesso al Chapter 11. Alla fine del mese Sparc Group, che aveva già fornito sostegno finanziario al marchio con un prestito da 80 milioni di dollari, ha formalizzato la prima offerta: 305 milioni di dollari. In seguito ha rialzato fino a 325 milioni di dollari. L’accordo prevede che almeno 125 negozi Brooks Brothers nel Nord America restino aperti. Niente da fare quindi per il gruppo statunitense WHP Global, oltre che per i pretendenti italiani: il marchio Brooks Brothers torna ad essere americano.
Il piano di rilancio
Authentic Brands è un gruppo che possiede marchi come Barneys New York, Forever 21, Nautica, Nine West, Aeropostale e Juicy Couture. Come sottolinea Hypebeast, il Chapter 11 darà la possibilità ai nuovi proprietari per scegliere quali contratti (anche con i fornitori), rapporti, negozi e dipendenti mantenere o meno. Brooks Brothers è stata fondata da Henry Sands Brooks a Manhattan nell’aprile 1818. Nel 1988 è stata rilevata dall’inglese Marks & Spencer, che nel 2001 l’ha ceduta a Retail Brand Alliance, controllata da Claudio Del Vecchio, figlio del patron di Luxottica Leonardo. (mv)
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