Dopo sei anni di processo l’artigiana siciliana Luciana Cavalli di Scordia (Catania) potrà usare liberamente il suo marchio per le calzature che disegna e produce dal 1981. Ad avere la peggio nello scontro legale è stato lo stilista fiorentino Roberto Cavalli, che aveva citato la donna per l’utilizzo del brand col suo stesso cognome, ma si è trovato ad essere condannato al pagamento delle spese processuali. Secondo il giudice del Tribunale di Catania, Luciana Cavalli non dovrà ritirare il marchio che porta il suo nome e cognome, né tantomeno pagare i danni che, secondo la richiesta dello stilista toscano, avrebbero comportato il pagamento di diecimila euro per ogni giorno di uso improprio del marchio stesso ai sensi del codice civile. “Ha vinto la mia storia personale – dice Luciana Cavalli -, ha vinto il mio marchio ed ha vinto la giustizia. Il tribunale ha dimostrato che il marchio Luciana Cavalli è stato utilizzato con continuità durante la lunga carriera dell’artigiana che oggi vede le sue creazioni in pellame pregiato esposte nelle migliori vetrine italiane, ma anche spagnole, parigine e newyorchesi.
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