Ora è ufficiale, visto che nel pomeriggio di ieri, alla presenza del presidente Confindustria Vincenzo Boccia, è stato tagliato il nastro che ha inaugurato la sede milanese della (quasi) neonata Confindustria Moda, federazione che riunisce SMI (Sistema Moda Italia), Assocalzaturifici, i pellettieri di AIMPES, AIP (Associazione Italiana Pellicceria), Federorafi, ANFAO (Associazione Nazionale Fabbricanti Articoli Ottici) e UNIC (Unione Nazionale Industria Conciaria). Occasione importante, quella di ieri, anche (e forse soprattutto) per mettere sul tavolo il peso della nuova compagine e le sue strategie, basate, come ha spiegato il presidente Claudio Marenzi, in particolare sul rafforzamento settoriale in Europa e nel mondo. “Chiederemo al Governo di continuare quanto avviato negli ultimi quattro anni, in particolare sul fronte export e industria 4.0. Oggi il comparto moda rappresenta il 50% della bilancia commerciale italiana, 27 miliardi su 52 totali, quindi non siamo solo un fiore all’occhiello del made in Italy, ma anche un settore con numeri importanti e speriamo quindi di avere voce in capitolo”. Un peso “sensibile”, che in valore, come evidenziato dai dati preliminari 2017 elaborati dal Centro Studi Confindustria Moda, portano il fatturato complessivo a quota 94,2 miliardi di euro, per una crescita sul 2016 del 3,2%. Più smart l’export, che cresce 5,2% e, l’anno scorso, ha raggiunto i 61,8 miliardi di euro.
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