Ci sono un po’ di novità in Furla. La prima è l’academy interna a Tavernelle (frazione di Barberino Tavarnelle nei pressi di Firenze). Qui l’azienda ha il sito produttivo e impiega 140 persone. Furla per il ricambio generazionale ha deciso di fare da sé. Lo sviluppo di Furla prevede anche l’aumento dei ricavi. Per questo, il nuovo CEO Giorgio Presca ha pensato a brand extension con l’ingresso nel settore dell’arredo.
Le novità in Furla
“Nei nostri prodotti sono fondamentali circolarità e durata” dice Presca a Repubblica. Nella stessa intervista il CEO annuncia la Furla Academy che formerà futuri artigiani. A Tavernelle il brand produce la borsa Unica, che, secondo lo stesso manager, “rappresenta l’apice di un lungo processo. E insieme a Cyclica abbiamo pensato di utilizzare pellami che derivano da una filiera controllata, che parte dagli allevamenti europei, tracciabili e destinati all’industria alimentare, per pelli conciate in modo vegetale, utilizzando le acque di scarto della produzione dell’olio. È nata una pelle compostabile e biodegradabile, massima espressione della sostenibilità”.
Il made in Italy di Furla Home
Nel 2022 Furla è cresciuta del 10%. Presca ha come obiettivo di raggiungere i target pre-pandemia tra 2-3 anni. Ecco che la strategia aziendale incorpora le cosiddette brand extension. Da qui il debutto nell’arredo, con un accordo di licenza decennale con Magnificat. L’accordo prevede lo sviluppo, la produzione e la distribuzione delle collezioni Furla Home. Il debutto avverrà al Salone del Mobile di Milano (dal 18 al 23 aprile). Magnificat, società con base a Hong Kong, genera circa 20 milioni di euro e impiega 32 dipendenti. La produzione della collezione Furla Home sarà made in Italy attraverso 8 imprese dislocate tra Lombardia, Veneto, Toscana e Marche. “E altre se ne aggiungeranno con il crescere delle collezioni Furla Home”, precisa Alessio Sghinolfi, CEO di Magnificat, a Il Sole 24 Ore. (mv)
Immagine dai social
Leggi anche: