Dopo le fiere, che da giugno tornano in presenza, le organizzazioni del fashion system italiano accendono i riflettori sulle priorità del sistema. “Vogliamo tornare al più presto a essere un volano economico e di immagine per l’Italia – spiega Cirillo Marcolin, presidente di Confindustria Moda, a Il Sole 24 Ore –. Per questo abbiamo elencato le proposte per inserirci nel PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ndr), raggruppandole in quattro categorie: innovazione, sostenibilità, istruzione e inclusione, con progetti concreti per tutti”. È questa la traccia che il governo Draghi deve battere. “Il piano appena varato mostra una visione strategica a tutela di un asset di eccellenza del made in Italy – ribadisce Carlo Capasa, presidente di Camera Nazionale della Moda Italiana (CNMI), a Pambianco News –, riconosciuto in tutto il mondo ed è un primo passo importante. Ma la strada da recuperare è ancora lunga”.
Dopo le fiere
Occasione della ripresa del dialogo tra Esecutivo e parti sociali è stato il Tavolo della Moda, convocato a fine aprile. “È stata l’occasione per presentare il quadro attuale. Nonché per ribadire, numeri alla mano, che il nostro è stato trai settori più penalizzati dalla pandemia – racconta Marcolin –. Poi però, al ministro Giancarlo Giorgetti, abbiamo fatto tantissime proposte per inserirci nel PNRR nazionale”. Certo, nello scenario macro-economico si stagliano (finalmente) segnali positivi: “I dati del primo trimestre mostrano che la ripresa è già in atto – continua –. Anzi, alcuni marchi hanno già superato i livelli pre-Covid. Ma ci sono decine di migliaia di PMI, specie a monte della catena produttiva, che per vedere la ripresa dovranno aspettare il 2022”. È per loro che serve un piano di rilancio ben architettato: “Dobbiamo traghettarle verso quel momento, impedire che chiudano e che vadano perduti posti di lavoro e competenze”.
L’importanza della formazione
Capasa saluta con piacere il fatto che il PNRR stanzia “1,5 miliardi di euro per il potenziamento dell’offerta degli enti di formazione professionale terziaria”. Non solo. Il piano prevede anche “10 milioni di euro per un sistema nazionale di certificazione della parità di genere e 0,5 miliardi di euro per finanziare nuove borse di studio”. Infine, il governo prevede “1,61 miliardi di euro per il finanziamento di programmi di ricerca ed innovazione, realizzati da partenariati allargati a Università, centri di ricerca e imprese”. Il numero uno di CNMI considera positivo il PNRR, ma ribadisce che si tratta solo “del primo passo” per la ripartenza del settore.
In foto, l’ultima riunione del Tavolo della Moda (a destra, Capasa)
Leggi anche: