Abbiamo deciso di titolare il numero 3 de La Conceria “L’esempio di Luciana”. Perché il coraggio di Luciana Rozenberg racchiude in sé un significato più ampio. Lei, argentina d’origine e newyorchese di adozione, nel 2020 ha perso l’impiego presso un atelier di abiti da sposa. A causa, ça va sans dire (ormai), delle conseguenze economiche della pandemia. Rozenberg, però, non si è persa d’animo. Ha approfittato per dedicarsi a Naissant, il progetto di brand al quale lavorava già da tempo, di sera e nei ritagli di tempo. Si è lanciata, malgrado un contesto generale non certo favorevole, sul mercato.
L’esempio di Luciana
Incredibile a dirsi, ma il 2020 si è rivelato il momento giusto per passare all’azione. “Ho pensato al lancio di Naissant per oltre un anno e mezzo – ci racconta sull’ultimo numero de La Conceria –. Quando ho potuto dedicarmi esclusivamente al mio progetto, ne ho approfittato. Nell’ultimo anno mi sono potuta dedicare completamente alla mia azienda, così da assumermi il rischio di lanciarla”. Be’, ma nel suo caso c’è voluta più follia o più coraggio? “Il mio caso ha richiesto molto coraggio”.
Una generazione di coraggiosi
La pandemia non ha permesso solo a Luciana di dimostrare il proprio coraggio. Con lei ci sono Stuart, Sonja e Thomas, Filippo e Tommaso, Elisabetta. In Italia e all’estero si stagliano le storie di “giovani designer, di startupper della moda, di talenti emergenti – si legge su La Conceria – che rischiavano di impaludarsi in un contesto depressivo. E che, invece, hanno deciso di investire nella propria passione e lanciarsi nella moda in pelle, malgrado tutto”.
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