Le imprese della moda managerializzate e con una governance più giovane vanno meglio delle altre. La pandemia non solo ha accelerato il ricambio generazionale degli imprenditori di riferimento, ma ha cambiato il modo di gestire le imprese familiari, che si sono aperte all’esterno. Sono alcune delle indicazioni che arrivano dal focus sulle aziende familiari della moda (produzione e commercializzazione di abbigliamento, accessori, calzature, orologeria e gioielleria) realizzato ad aprile 2024 dall’Osservatorio AUB (AIDAF, Unicredit e Università Bocconi) per Il Sole 24 Ore.
Managerializzate vanno meglio
“Il clima di incertezza ha portato le aziende più grandi a fare scelte come la managerializzazione, la leadership mista e il ricambio generazionale. Scelte che fino a qualche anno fa non erano scontate” afferma Fabio Quarato, responsabile dell’Osservatorio AUB. Tra le imprese con fatturato superiore a 50 milioni di euro, la percentuale di aziende guidata solo da persone della stessa famiglia è passata dal 76,8% del 2012 al 57% del 2022. Dal 2020 al 2022 c’è stata un’ulteriore accelerazione, con un calo del 10%. Gran parte di queste imprese si è, dunque, aperta a risorse manageriali extrafamiliari, scegliendo il modello della leadership mista che è salito dal 14,3 al 26,4%. Cristina Bombassei, presidente AIDAF, l’associazione delle imprese familiari, ha messo in evidenza “la correlazione tra i risultati positivi e una governance più evoluta, spesso collegiale, in cui trovano spazio e voce più generazioni”. Ma anche, “generi e culture complementari, membri familiari e non, tutti integrati in una diversità che arricchisce il dialogo e migliora la performance”.
Largo ai giovani
La pandemia ha portato anche a un’accelerazione nel ringiovanimento dei leader aziendali. Quasi un’impresa su tre della moda (28,1%) è guidata da una persona ultrasettantenne. Quasi sempre un uomo, visto che solo una società su 4 vede al timone una donna. Dal 2012 al 2019, complice l’invecchiamento della popolazione, la percentuale di imprese guidate da ultrasettantenni è cresciuta dell’11%. Ma tra il 2019 e il 2022 si è assistito a un calo del 5,8%. Lo studio ha mostrato che le imprese guidate da over 70 hanno avuto un andamento peggiore, sia nei ricavi sia nella redditività, rispetto a quelle guidate da over 50.
Solidità
Lo stesso Quarata sottolinea anche la grande solidità delle imprese familiari. “Gli indicatori di redditività operativa, superiori al 2019, ci dicono che le imprese familiari potrebbero essere pronte per fare investimenti e crescere”. Una buona notizia visto che nella fascia di aziende con un fatturato annuo di oltre 20 milioni di euro, quelle familiari sono 3 su 4. (mv)
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