Fuga di manager, fatturato in calo e tagli del personale: per J. Crew tira aria di rivoluzione

Rivoluzione (con tagli del personale) per J. Crew. L’azienda di moda statunitense, che ha chiuso il 2016 al 31 gennaio 2017 con 2,4 miliardi di dollari di fatturato (-3%) e con perdite per 23,5 milioni di dollari, prosegue nel processo di radicale riorganizzazione. Si cerca un sostituto del ceo Millard Drexler (72 anni) e c’è stata la separazione con il responsabile creativo del menswear Frank Muytjens, che segue quella della direttrice creativa Jenna Lyons di qualche giorno fa, sostituita da Somsack Sikhounmuong. Michael J. Nicholson, attuale presidente, chief operating officer e chief financial officer dell’azienda, sarà responsabile per il colosso USA dei settori marketing e merchandising e assumerà la leadership del marchio omonimo della società. Ma oltre ai vertici il gruppo prevede il taglio di circa 150 posti a tempo pieno (su circa mille) e la soppressione di 100 posizioni aperte, soprattutto nella sede aziendale a New York. L’operazione permetterà un risparmio annuale di circa 20 milioni di dollari (circa 18,4 milioni di euro). (mv)

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