Rispetto all’attacco frontale di metà settembre, quando ha salutato l’inizio della Fashion Week milanese con un’inchiesta sul lato oscuro dell’industria italiana della moda, quella del New York Times di oggi è derubricabile a provocazione. Fatto sta che il quotidiano della Grande Mela dedica alla giostra delle settimane della Moda un pezzo dal titolo: “L’inchino degli italiani”. A chi? A Parigi: la tesi del pezzo è che, sulla scia di Gucci, chissà quante griffe preferiranno lo show francese a quello lombardo: “A Milano ci va molta gente, ma nella Ville Lumiere ci sono davvero tutti”, sostiene un operatore intervistato dal NYT. Sarà. Intanto, almeno dal punto di vista dell’eco sui social, al brand guidato da Michele e Bizzarri la trasferta parigina non è convenuta. Anzi, come riportano le rilevazioni di Blogmeter per fashionmagazine.it, durante l’ultima fashion week il marchio della Doppia G ha ottenuto 4,7 milioni di interazioni su Instagram, mentre a febbraio, a Milano, ne aveva raccolte 7,5 milioni: il trasloco è costato circa il 40% della visibilità. A proposito di eco mediatica, non si placano le polemiche sulla prima collezione di Hedi Slimane per Celine: troppo simile a quanto già visto per Dior Homme e Saint Laurent, troppo simile a se stesso. Il web non perdona.
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