Guardare i social di Valentino per capire l’impatto di Michele

Guardare i social di Valentino per capire l’impatto di Michele

Da due giorni l’industria della moda si interroga sulla prima collezione di Alessandro Michele per Valentino. Quella presentata domenica era la sfilata più attesa da quando il designer è stato chiamato a sostituire Pierpaolo Piccioli. Mai come prima però un direttore creativo ha polarizzato così tanto il mondo della moda. Se una buona parte di critici gli imputa di aver stravolto Valentino, l’altra sottolinea come la nuova collezione ricalchi troppo la sua personale cifra stilistica. In verità, da quando ne ha assunto l’incarico, Michele ha iniziato un rebranding piuttosto massiccio. Basta guardare i social di Valentino, a cominciare dall’immagine del profilo, per notare che la Michelizzazione della maison è in atto. Funzionerà?

I social di Valentino e la sparizione del logo

I social sono una cartina da tornasole della strategia di un marchio. Se si visitano gli account di Valentino si nota subito il cambiamento in atto. L’immagine di copertina dei profili della maison, infatti, non riporta più il logo classico: l’iconica V su sfondo bianco. A rappresentare l’identità della griffe c’è ora uno sfondo arancione con la scritta Pavillion des Folies. In altre parole: il titolo della prima collezione di Alessandro Michele. Potrebbe sembrare un dettaglio secondario, ma la scelta evidenzia ancora di più la svolta che si vuole imprimere al marchio. Un approccio che molti considerano deleterio, perché rischia di snaturare Valentino. Certo: è vero che Alessandro Michele ha una visione narrativa che può sembrare distante da quella di Valentino. Ma è anche vero che la prima collezione è un omaggio agli archivi della maison romana. In particolare, quelli degli anni Settanta e degli anni Ottanta.

 

 

Perché può funzionare

Il profilo Instagram di Valentino, tra l’altro, è uno dei pochi account dal quale non sono sparite le foto delle collezioni precedenti. La griffe, quindi, pare proprio voler sottolineare un punto di ripartenza da qualcosa che già esiste e che non va necessariamente cancellato. Su TikTok, invece, Valentino ha annunciato lo show tramite un video che rappresentava lo spartito col titolo della collezione, sempre su sfondo arancione. Il post ha raggiunto quasi 30 milioni di visualizzazioni in cinque giorni, dimostrando ancora una volta l’interesse verso il lavoro del designer.

Un neo

Altro discorso – ma questo riguarda il mondo reale – è se l’approccio di Alessandro Michele funzionerà. La sua narrazione massimalista ritorna dopo due anni di quiet luxury e di collezioni senza grandi storie. L’obbiettivo è sempre quello di inquinare visivamente il discorso – nel periodo di massima sottrazione – e di lasciare al cliente la possibilità di ricercare i significati. La prima collezione di Michele ha, però, un neo. È ricca di dettagli e questo potrebbe generare un overbooking di prodotti che non diventano riconoscibili. Se funzionerà sarà solo il mercato a dirlo. Lui intanto tira dritto, ricordando che essere sé stessi, forse, non è poi così sbagliato. (dc)

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