I dati previsionali dicono che nell’anno fiscale appena concluso H&M fa +6%. Il colosso svedese della moda duella da anni con gli spagnoli di Inditex per lo scettro di re del fast fashion. Nel 2019 porta a casa una stagione positiva di vendite. In attesa del bilancio, che sarà pubblicato in tutti i dettagli il prossimo 30 gennaio, H&M comunica che il suo giro d’affari è cresciuto del 6%, dicevamo. Le vendite si attestano a quota 232,7 miliardi di corone svedesi (circa 22,2 miliardi di euro).
H&M fa +6%
Secondo il gruppo svedese, il parziale autunnale sarebbe potuto essere anche più florido. Peccato che il Black Friday sia arrivato tardi e i relativi incassi debbano essere ancora contabilizzati. H&M stima si tratti di 48 milioni di euro in più da ascrivere alla voce “vendite”.
Il paradosso
È Le Figaro a notare il paradosso implicito nell’ottima performance di H&M. Il gruppo cura strategie di crescita in Asia. Ma i suoi mercati di riferimento sono Europa e America, cioè quelli “dove il superconsumismo non gode di buona stampa”. Siamo nel pieno di una stagione di riscoperta della sostenibilità. Del pensiero green come imperativo politico (e di marketing). Il 2019 è l’anno di Greta e dei suoi Fridays For Future. Ma “il consumatore è più complesso di quanto vogliamo ammettere – spiega a Le Figaro Yohann Petiot, direttore generale de Alliance du Commerce (associazione del retail francese) –. È disposto a comprare sia second hand che fast fashion. Fa più attenzione al pianeta, certo, ma quando si parla di abbigliamento i criteri prioritari d’acquisto sono il prezzo e lo stile”.
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