È bello essere un designer in rampa di lancio: fino a quando non devi confrontarti con i mostri sacri del settore. È bello essere un designer pieno di idee originali, fino a quando non ti becchi i colpi bassi del fast fashion. Così come è bello portare avanti progetti di espansione del retail in Cina, fino a quando non si pongono i grandi crucci della politica Zero Covid. La rassegna stampa della settimana ci regala tre occasioni di riflessione, con angolature e prospettive diverse, sulle insidie del business della moda. Alcune spinose, altre con le quali è più facile confrontarsi.
Consigli di lettura:
- Partiamo da un’intervista tutto sommato positiva: quella de La Repubblica al 38enne Glenn Martens, dallo scorso autunno designer di Diesel. Come ci si relaziona a figure forti come Jean Paul Gaultier e Renzo Rosso?, chiede l’intervistatore. “Attraverso il mio avvocato! Scherzo, anche se mettere le cose in chiaro prima è essenziale. Con Jean Paul è stato facile: si trattava di uno show una tantum, non ci sono stati conflitti. Da Diesel non dimentico mai che è la creatura di Renzo; abbiamo la stessa etica lavorativa, lo stesso senso del dovere, la stessa schiettezza, lo stesso rifiuto verso chi ci fa perdere tempo. Renzo mi ha detto che durante la sfilata s’è commosso due volte: direi che è stato contento del risultato”;
- Meno contento è Chet Lo, che ha sbottato davanti ai colpi bassi del fast fashion: non è possibile che un designer dedichi la propria vita allo stile, è lo sfogo affidato ai social, e poi una multinazionale gli rubi le idee per fare cassa col minimo sforzo;
- Dalla stampa internazionale arrivano notizie piuttosto enfatiche sulla realizzazione di un nuovo mall a Guyiang, città nella provincia cinese del Guzhou. Il progetto è in grande e ci sta investendo il fior fiore del lusso europeo (da Louis Vuitton a Gucci). I lavori, però, vanno un po’ a rilento per le nuove ondate di restrizioni dovute alla pandemia. La Repubblica Popolare, come è noto, sta applicando una stringentissima politica di lockdown. Ecco, tra i piani del retail in Cina e il mercato cinese, ci si è messo il governo di Pechino.
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