Essere da 50 anni sulla breccia del lusso non è per tutti. Per Lampa sì. Nata come bottonificio nel 1972, riconvertita alla produzione di fibbie e componenti, ha tre sedi produttive a Grumello del Monte (Bergamo). E realizza tutti gli accessori fondamentali, per i brand del lusso e non solo, per rendere unica ogni collezione. In Lampa, oggi parte di un fondo di private equity ma che mantiene la direzione creativa e la produzione in capo alla famiglia Bertoli, nonché la presidenza onoraria al capostipite, Diego Bertoli, lo sanno bene. Degli scenari futuri abbiamo parlato con uno dei componenti della grande famiglia Lampa, il responsabile commerciale Christian Schillaci.
Un’azienda da 50 anni sulla breccia
In questi anni come sono cambiate le richieste dei grandi brand?
Nonostante tutto, il lusso è sempre in espansione. Dopo il Covid non esiste più la nicchia: non esistono l’alto, il medio e il basso, ma solo l’alto e il basso. Le esigenze sono tante, ma vogliono tutto a velocità supersonica, in modalità fast fashion. In passato avevamo due collezioni, estate e inverno: oggi abbiamo quattro uscite prima delle sfilate. Il marchi del lusso sono sempre alla ricerca di materiali particolari, di verniciature innovative. Loro possono chiederlo.
Qual è l’innovazione in termini di materiali di questi ultimi anni?
I nostri materiali di riferimento sono i polimeri, ABS e nylon: con i nostri fornitori abbiamo sviluppato dei materiali ecosostenibili e riciclati, che arrivano ad esempio dalle reti utilizzate per la pesca.
Avete siglato una partnership con Forza Giovane, una realtà marchigiana che realizza ricami e lavorazioni tessili particolari: qual è la strategia?
È fondamentale fare partnership: quando dobbiamo presentarci dal nostro cliente del lusso dobbiamo farlo con una proposta ampia. I clienti vogliono essere coccolati e vogliono un pacchetto di servizi completo e che gli consenta di ottimizzare i tempi.
Lampa oggi fa parte del White Bridge Investments: cosa ha condotto un’azienda a conduzione famigliare a entrare in un fondo di private equity?
Con le forze che avevamo noi più di così non riuscivamo a crescere. Bisognava modificare qualcosa: ci siamo trovati d’accordo che fare un gruppo del lusso sarebbe la cosa più bella e utile. Intanto, Lampa ha fatto un’altra acquisizione di un’azienda toscana che realizza bijoux in zama e ottone. Sono accessori diversi dai nostri e rientrano in quell’ottica di servizi di fornitura completa ai nostri clienti. Noi speriamo di continuare ad espanderci e di essere sempre più esclusivisti di accessori per il mondo del lusso, è questa la logica sulla quale stiamo lavorando. (aa)
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