VF Corp e Wolverine tirano un sospiro di sollievo. Deckers Brands esulta. I tre gruppi sono in salute e hanno prodotto risultati migliori delle aspettative. I numeri non sono così male.
Deckers meglio di tutti
Deckers Brands va controcorrente. E questo grazie a Hoka One One, marchio per il quale il virus ha avuto un impatto decisamente positivo. Nel primo trimestre (chiuso il 30 giugno) il gruppo USA ha registrato un aumento dei ricavi del 2,3% a 283,2 milioni di dollari (+2,8% a cambi costanti). La perdita netta si è ridotta a 8 milioni di dollari, dai 19 milioni dell’anno precedente. I risultati sono nettamente migliori delle attese degli analisti, che prevedevano ricavi di 257,84 milioni di dollari. “La performance del primo trimestre è stata una testimonianza della resilienza dei nostri marchi, della forza della nostra piattaforma di e-commerce e del duro lavoro dei nostri dipendenti” ha affermato Dave Powers, presidente e amministratore delegato del Gruppo. Powers non canta vittoria perché prevede “ulteriori sfide legate alla pandemia”. A livello di brand, UGG ha fornito ricavi per 124,7 milioni di dollari (-10%), Hoka One One è arrivato a 109 milioni di dollari (+37,1%), Teva ha prodotto 35,2 milioni di dollari (-7,9%) mentre Sanuk, infine, ha raggiunto quota 13,2 milioni (-29,2%). “Deckers Brand sta pianificando alcune spedizioni all’ingrosso in anticipo rispetto agli anni precedenti – si legge nella nota –, il che potrebbe influire sulla tempistica dei ricavi tra i trimestri futuri”.
Non sono così male
Fatturato dimezzato per VF Corp nel periodo aprile-giugno, corrispondente al primo trimestre dell’esercizio fiscale 2020/2021. Ma è andata meglio del previsto. Il presidente e CEO Steve Rendle ostenta sicurezza: “VF è costruita per questo momento, ciò ci dà fiducia e ottimismo. Siamo ben posizionati per gestire non solo le complessità dell’ambiente attuale, ma anche per guidare la crescita a lungo termine“. Il primo trimestre è finito agli archivi con un calo delle vendite del 48% a cambi attuali e del 47% a cambi costanti: tradotto in termini assoluti, vuol dire con un fatturato di 1,076 miliardi di dollari. Gli analisti prevedevano, ricorda Footwear News, un giro d’affari di 980,22 milioni di dollari. La perdita netta è di 286 milioni di dollari contro un utile netto di 49 milioni di dollari nell’analogo periodo di un anno fa. A livello di brand, a cambi costanti, Vans ha registrato un calo delle vendite del 51%, The North Face del 44%, Timberland del 43%. Le vendite online sono salite del 78%. La società non fornisce previsioni per l’intero anno, ma riguardo al secondo trimestre 2021 (da luglio a settembre 2020) prevede una riduzione delle entrate inferiore al 25%.
E Wolverine?
Wolverine riesce a chiudere il secondo trimestre 2020 con un calo di utili e fatturato inferiore al previsto. La società, che possiede Merrell, Sperry, Keds e Saucony, ha registrato un calo dei ricavi del 38,6% (-38,3% a cambi costanti) a 349,1 milioni di dollari. Gli analisti citati da Footwear News prevedevano un calo maggiore, che avrebbe portato le vendite a 314,96 milioni di dollari. “I risultati del secondo trimestre dell’azienda – spiega Blake W. Krueger, CEO e presidente di Wolverine Worldwide – sono stati molto più forti del previsto. I nostri marchi hanno primeggiato online, con una crescita dei ricavi dell’e-commerce di proprietà quasi a tre cifre (+96% specifica l’azienda, ndr)”. Anche a livello finanziario i risultati ottenuti sono molto soddisfacenti. “Sebbene prevediamo che la seconda metà dell’anno rimanga impegnativa – aggiunge Mike Stornant, vicepresidente e direttore finanziario del gruppo –, siamo ben preparati per i vari scenari che potrebbero verificarsi e siamo fiduciosi che la società rimarrà forte durante questo periodo di volatilità”. Il gruppo ha anche chiuso il primo semestre 2020. I ricavi sono stati di 788,4 milioni di dollari (-27,8%), mentre l’utile netto è stato di 10,9 milioni di dollari (-86,5%). (mv)
Immagine tratta da wolverine.com
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