Quando l’intervistatore chiede “useresti vegan leather?”, usa un termine sbagliato. Rispondendo (“assolutamente no”), la designer australiana Vanissa Antonious dimostra di avere le idee chiare. La stilista esclude l’uso di alternative sintetiche alla pelle per il suo brand di calzature Neous. Sicuramente una scelta di stile, ma c’è anche molto altro. A partire dalla sostenibilità: “Non fa bene al mondo” spiega in un’intervista a theweek.co.uk.
Le idee chiare
Vanissa Antonious ha lanciato il suo marchio di calzature di lusso nel 2017. Da allora Neous ha scalato le preferenze dei consumatori che acquistano su Net-a-Porter o da Selfridges, Harrods e Mytheresa. E lo stesso successo stanno riscuotendo le borse, nuovo segmento in cui la stilista ha mosso di recente i primi passi. Come è possibile? Merito di un’anima riconoscibile. Di uno stile pulito, spiega, che sposa le forme discrete delle archistar. Basta vedere la nuova borsa Saturn, esempio perfetto del matrimonio tra le due arti.
Gli inizi
Antonious ha iniziato a lavorare alla sua prima collezione nel 2016. “Volevo che fosse tutto 100% made in Italy – spiega a theweek.co.uk -. Per me questo è sinonimo di qualità e artigianalità”. Così, grazie a un amico, individua un fornitore per la pelle che già aveva lavorato per Salvatore Ferragamo e quindi gli garantisce il massimo della qualità della materia prima. “All’inizio ero piuttosto persa – confessa -, ma più parli con persone che condividono una passione simile e più opportunità trovi“. Partendo da un budget di 10.000 sterline la designer mette in piedi Neous. Non molto, forse, ma i suoi prodotti vengono subito notati e iniziano a comparire nelle vetrine dei negozi più frequentati di Londra. Poco dopo arriva anche il web.
La sostenibilità
Anno dopo anno, Antonious accumula esperienza, riduce i costi e investe in sostenibilità. Anche con qualche rinuncia (discutibile…). “Abbiamo ridotto il nostro consumo di pelle e introdotto molti nuovi tessuti nelle collezioni, come cotone organico, filati tessuti a mano e nylon riciclato”. La stilista esclude a priori, però, che la sostenibilità passi dall’uso delle alternative “vegan” alla pelle. “Sono materiali sintetici, non fanno bene al mondo – sottolinea -. In Neous utilizziamo pelli che sono un sottoprodotto dell’industria della carne. Anche la conceria che ci fornisce la materia prima utilizza energia rinnovabile al 100%. Alla fine della giornata, vogliamo creare oggetti durevoli che saranno apprezzati”. (art)
Immagini tratte da neous.co.uk
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