Serve un piano liquidità per le imprese italiane. Lo chiedono al Governo 17 associazioni di categoria, da Confindustria a CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato). Liquidità che serve in particolare alle aziende del settore moda che dall’analisi firmata Intesa Sanpaolo e Prometeia risulta essere il più penalizzato dalla pandemia. Malgrado la proiezione di un rimbalzino nel 2021, la manifattura fashion nostrana tornerà ai livelli pre-Covid solo nel 2025, più tardi di tutti gli altri.
Per le imprese italiane
Tra le associazioni firmatarie della lettera a Palazzo Chigi, oltre Confindustria e CNA, ci sono Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti. Tutte chiedono al Governo provvedimenti di semplice applicazione, scevri da burocrazia e atti a migliorare la liquidità delle imprese. Tra le misure proposte c’è la proroga automatica delle moratorie e delle misure del Decreto Liquidità (con riferimento ai finanziamenti garantiti). Inoltre, tali finanziamenti devono essere prolungati ad almeno 10 anni. E le modalità di accesso alle garanzie non devono subire modifiche almeno fino a fine anno. Occorre favorire le operazioni di rinegoziazione del debito, con strumenti di garanzia. Infine si chiede che anche le imprese ammesse a piani di ristrutturazione prima dell’arrivo della pandemia possano avere accesso ai sostegni finanziari previsti dal Decreto.
I dati Intesa Sanpaolo e Prometeia
La liquidità è necessaria per far arrivare le imprese del fashion al 2025, quando il loro fatturato tornerà ai livelli pre pandemia. Lo rivela il rapporto Intesa Sanpaolo-Prometeia sulla manifattura italiana, secondo cui a fronte degli 88 miliardi persi lo scorso anno, ce ne saranno oltre 100 recuperati nel 2021. Lo riporta Il Sole 24 Ore. Quest’anno tutti i settori recupereranno quote grazie all’export e ai fondi Europei, che accresceranno la competitività delle imprese italiane. La moda recupererà oltre la media della manifattura, ma impiegherà più anni per riprendersi completamente. Il fashion è stato quello che ha perso più degli altri: -21,6% nel 2020. Il settore moda aumenterà dell’11,9% quest’anno (ma sui dati 2020) e un altro 7,7% nel 2022. (mv)
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