Nel primo semestre del 2019 l’export del fashion italiano è aumentato del 7,2% (33,5 miliardi di euro). Alla crescita in valore, però, non ha fatto da contraltare una proporzionale crescita in volume: stando ai dati riportati da Confindustria Moda, le vendite all’estero di tessile-abbigliamento, ad esempio, hanno perso l’1,9%, le calzature lo 0,9%, la gioielleria il 6,4%. Nel periodo gennaio-giugno, intanto, il saldo commerciale del fashion risulta positivo (+13,6%, 15,7 miliardi).
La soddisfazione di Marenzi
“Questi risultati testimoniano come la qualità della nostra filiera riesca a superare tutte le incertezze che turbano i mercati, dalla Brexit ai dazi – è il commento affidato alle agenzie da Claudio Marenzi, presidente di Confindustria Moda –. Non solo, la forte crescita conferma come il settore rivesta il ruolo di principale forza trainante dell’economia di tutto il Paese”.
Il pragmatismo di Capasa
“Essendo noi un Paese che esporta, siamo molto dipendenti dalle congiunture internazionali – afferma Carlo Capasa, presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana, a MFF –. Siamo comunque contenti di questo anno perché dimostra che abbiamo tenuto nonostante tutto”. Che cosa si aspetta il comparto dal 2020? “Per fare previsioni dobbiamo aspettare di capire cosa succederà a livello internazionale, ma siamo fiduciosi. Il nostro resta un settore forte”.