Che ne sarà ora dell’aspirante “LVMH cinese”? Shandong Ruyi perde il super-socio che avrebbe dovuto iniettare liquidità nelle casse del gruppo. Un problema non da poco, perché la holding, già in crisi, dovrà assorbire le conseguenze di Covid-19. La situazione era già problematica prima della pandemia. Ora che l’investitore parastatale ha messo in pausa l’annunciato apporto di capitali per 3,5 miliardi di yuan (oltre 430 milioni di euro), non promette di migliorare.
La parabola
Era il 2010 quando Shandong Ruyi ha lanciato la sua campagna di acquisizioni. Nel suo portafoglio sono finite uno dietro l’altro: Renown dal Giappone, Peine Gruppe dalla Germania, Trinity Group da Hong Kong, Bagir da Israele, SMCP dalla Francia e (almeno sulla carta) il 70% della svizzera Bally, anche se l’operazione non è finalizzata. Shandong Ruyi ha anche acquistato Lycra Company per 2 miliardi di dollari nel gennaio 2019. Peccato che il conglomerato cinese abbia chiuso il 2019 con ricavi lordi a 1,15 miliardi di yuan, il 13,39% in meno rispetto all’anno precedente, mentre i ricavi netti sono scesi del 51,35%. L’agenzia di rating Moody’s, intanto, ha declassato il gruppo tre volte negli ultimi 12 mesi, mentre ci sono richieste di fallimento avanzate da diversi marchi del gruppo. Su questo scenario si è abbattuta la pandemia Covid-19.
Shandong Ruyi perde il super-socio
Come scrive Jing Daily, lo scorso primo giugno la società Ji Ning City Urban Construction Investment a controllo statale ha sospeso l’acquisto di quote societarie per 3,5 miliardi di yuan. L’ingresso del nuovo partner avrebbe alleviato la situazione di cassa di una holding che a giugno 2019 era gravata da debiti pari a più del triplo rispetto al 2013. Secondo la testata cinese, se non dovesse arrivare la liquidità necessaria a sostenere gli investimenti non è da escludere che il gruppo decida di fare cassa vendendo i suoi marchi. (mv)
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