La fashion industry italiana nello sguardo di Heinz Schattner

La fashion industry italiana nello sguardo di Heinz Schattner

Si chiama Reflex. È un libro fotografico firmato da Heinz Schattner. Sottotitolo: Immagini di un viaggio nella Moda Italiana. E con moda, non si intende l’ultimo miglio di questa industria. Bensì l’universo della manifattura del made in Italy rappresentato dalle associazioni che convergono in Confindustria Moda, che del volume è l’editore. In altre parole: SMI (Sistema Moda Italia) e Assocalzaturifici (Associazione Nazionale dei calzaturifici italiani). Assopellettieri, UNIC – Concerie Italiane e AIP (Associazione Italiana Pellicceria). ANFAO (Associazione Nazionale Fabbricanti Articoli Ottici) e Federorafi (Federazione Nazionale Orafi Argentieri Gioiellieri Fabbricanti).

Lo sguardo di Heinz Schattner

Reflex è stato presentato a Roma il 17 novembre in occasione dell’evento Il Valore del Settore Moda nell’Economia e nella Cultura, organizzato da Confindustria Moda. “Il libro – si legge in una nota – è frutto di un approfondito lavoro di selezione nell’archivio iconografico degli scatti realizzati in oltre 40 anni di esperienza”. Fotografie destinate alle “maggiori testate di moda nazionali e internazionali”. Ma contiene anche “nuove immagini che esprimono una visione di ricerca del tutto originale, create appositamente per questa pubblicazione”. L’obiettivo del progetto era quello di dare “una visione armonica di tutti i settori che compongono il concetto di moda e che appartengono al mondo di Confindustria Moda”.

Un viaggio nella magia della moda italiana

Reflex è “un’interpretazione artistica, senza tempo che trasforma la foto di moda in prodotto d’arte contemporanea destinato a promuove uno sguardo originale e irresistibile su quanto di magico il made in Italy racchiude in sé”. Nato in Germania, “maturato artisticamente a Parigi e Londra, Heinz Schattner è da sempre innamorato dell’Italia, dove vive e lavora attualmente. Tra le infinite, autorevoli collaborazioni, le testate italiane del gruppo Condé Nast, seguite da numerose altre in tutto il mondo”.

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