Non si fa illusioni: non è certo il tipo di evento che genera risultati in pochi giorni. Ma non si è trattato di una passerella: se ha accettato di partecipare, è per contribuire a una semina di idee e proposte, non certo per “comparire”. Renzo Rosso ha approfittato, lui che nei mesi del lockdown ha conosciuto scontri anche duri con l’Esecutivo, degli Stati Generali per rivolgersi al premier Conte e alla sua platea. L’imprenditore, fondatore di Diesel e patron del gruppo OTB, è stato selezionato tra le “menti brillanti” in grado di tracciare la via della ripresa per l’Italia. Ha, dunque, fornito un disegno incentrato su competenza, merito e formazione (“per il Paese la scuola è una conditio sine qua non, poi c’è tutto il testo”).
Messaggio al premier Conte
Rosso ripercorre con il Sole 24 Ore la sua esperienza agli Stati Generali, tenutisi a Villa Pamphilj dal 13 al 21 giugno. Se c’è un messaggio che ha voluto dare al Presidente del Consiglio, è non solo di concentrarsi su valori e obiettivi, ma soprattutto di dotarsi di un metodo.“Consiglio di analizzare i problemi – spiega –, darsi degli obiettivi a breve e medio termine, quantificare le risorse economiche necessarie per raggiungerli. Soprattutto, di individuare le persone più qualificate alle quali assegnare compiti di responsabilità”. È un impegno che coinvolge, dunque, la capacità di selezionare il capitale sociale e, ancora prima, di formarlo. Per questo l’imprenditore vicentino ha a cuore il tema di chi, già istruito nel Paese, ha deciso di portare all’estero la propria professionalità: “Al Governo consiglierei di fare di tutto per riportare in Italia i talenti”.
Segnali positivi
“Intorno a me, a essere sincero, non vedo segnali positivi – ammette Rosso –, ma la mia natura mi impone di continuare a sperare e a gettare semi. L’ho fatto a Villa Pamphilj davanti a persone che fanno un mestiere diverso dal mio. Lo faccio con i colleghi del sistema moda”. Anche per loro ha un messaggio: “Chiedo di salvaguardare la filiera del tessile abbigliamento, di aver cura degli anelli più deboli – continua –, le piccole imprese che custodiscono il know how che il mondo ci invidia”.
Presto per valutare gli effetti
Che cosa rimarrà degli Stati Generali? “Credo sia presto per valutare gli effetti, che io ovviamente spero siano positivi – risponde –, di quei giorni di incontri e confronti a Roma”. Dal momento che darsi un metodo di intervento, dicevamo, è importante, Rosso spera che l’appuntamento di Villa Pamphilj sia servito a questo: “Più un problema è complesso, più è importante la fase di analisi e se gli Stati Generali fossero serviti a questo, ne sarei felice. Ho accettato l’invito del premier perché nessuno è autorizzato a tirarsi indietro in un momento così difficile”.
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