Le eccellenze made in Florence: mercato stabile per la pelletteria artigianale, lamentele per la poca attenzione alla manifattura locale

Le eccellenze fiorentine della manifattura sono state messe sotto la lente d’ingrandimento dall’indagine realizzata dal Centro Studi di CNA Firenze. Il settore pelletteria rappresenta il 22% di questa analisi e lo studio fa emergere gioie e dolori dell’artigianato made in Florence: l’andamento del fatturato 2015 risulta stabile (per il 39% degli intervistati) o in aumento (per il 33%) rispetto al 2014 e anche le previsioni per il 2016 propendono per la stabilità. L’85% del campione in analisi ha dichiarato di aver mantenuto lo stesso numero di addetti, il 10% ha dichiarato un aumento e il 5% una diminuzione. Un dato da sottolineare di questa indagine è che l’81% degli artigiani intervistati non si sente tutelata per quanto riguarda la produzione made in Italy. Per Piero Peroni, storico artigiano di eccellenza del settore della pelletteria artistica fiorentina, occorrerebbe una tracciabilità affidabile dei prodotti: “Il problema è che in realtà la tutela per i prodotti made in Italy non esiste. Se l’assemblaggio avviene in Italia, anche se la materia prima e tutte le lavorazioni sono avvenute altrove, il prodotto è comunque definibile made in Italy”. Come si può distinguere il prodotto interamente made in Italy o addirittura made in Florence? “Esiste un problema di tipo legislativo relativo al made in – commenta il presidente di Cna Firenze Andrea Calistri – proprio questa mattina i vertici di Cna sono a Roma per illustrare al Presidente del Consiglio le varie problematiche del nostro settore. È tra i nostri obiettivi far entrare l’argomento delle certificazioni tra i temi all’ordine del giorno nel dibattito in corso con l’Europa”. “D’altronde la contraffazione danneggia l’economia italiana per miliardi di euro l’anno, quindi anche questo tema dev’essere inserito dal Governo tra le priorità”, conclude Calistri. (mvg)

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