“Le griffe s’accaniscono sugli stilisti, ma nel modo sbagliato”

“Le griffe s’accaniscono sugli stilisti, ma nel modo sbagliato”

Le griffe s’accaniscono sugli stilisti perché le incertezze di mercato si sono tradotte in quel giro di poltrone e incarichi che giornalisticamente chiamiamo “valzer”. Ma, osserva Vanessa Friedman (in foto, a sinistra), c’è un errore nel modo in cui il sistema del lusso sta affrontando la congiuntura. Si parla tanto di “cambiamenti sismici nella moda”, scrive la penna del New York Times, ma sarebbe più corretto parlare di “cambiamenti sismici nel personale dei brand”. Già, perché il settore è in crisi per tante ragioni, e il gioco del “dagli al designer” si è trasformato in “cambia il designer”. Ma è tutto da vedere che gli energici interventi sugli uffici stile “si trasmettano su quello che indossiamo”.

“Le griffe s’accaniscono sugli stilisti

Paradossalmente, ribatte Friedman, questa stagione di nevrosi sta generando un “approccio conservativo”: rassicurati dall’idea che “ciò che ha venduto bene in passato venderà ancora in futuro”, gli stilisti danno grande attenzione alle questioni commerciali, a discapito di “quelle creative”. Sbagliato: ci vuole una “rivoluzione della moda”. Che non vuol dire sparare forte, proposte roboanti, ma avere le intuizioni capaci di cambiare il corso della storia. Come il modo in cui Coco Chanel ha cambiato l’approccio all’abito scuro, ricorda Friedman, Yves Saint Laurent quello all’uso nella moda femminile di materiali tipici di quella maschile o, venendo a tempi più recenti, Thom Brown mischiato i codici generazionali.

 

 

Non basta pescare negli archivi

“È finito il primo quarto di secolo, quello dell’ascesa dello streetwear e dell’athleisure: la sfida è capire cosa definirà il prossimo”. È una rivoluzione morbida, verrebbe da dire: si tratta di “cambiare i paradigmi”, riconosce la giornalista del NYT. Ma, ammonisce, abbracciando “l’ethos delle maison” e non semplicemente riproponendo i modelli degli archivi. Qualcosa si muove, riconosce. O meglio: qualcuno ci prova. E la cosa lascia ben sperare.

Sullo sfondo, la sfilata Chanel di dicembre

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