Chi sceglierà Gucci? Per il ruolo di nuovo direttore creativo, in lizza ci sarebbero tre grandi nomi e un outsider. Che rispecchiano le due correnti di pensiero attorno al marchio di punta del colosso Kering. Gli analisti finanziari sono a capo del vasto schieramento che preferirebbe un nome di grido. Domenico De Sole è il leader della minoranza che invece sostiene come Gucci non abbia per forza bisogno del creativo-star. L’importante è che abbia talento da vendere.
Dario Vitale in lizza
Il nome dell’ex Miu Miu Dario Vitale, rilanciato da Miss Tweed, come probabile successore di Sabato De Sarno da Gucci, ha sparigliato le carte. Vitale è uscito da Miu Miu alla fine di gennaio 2025. Le indiscrezioni avevano indicato che sarebbe finito da Versace. Ma lasciare Miu Miu, il marchio del lusso con la più alta crescita, per andare da Versace, brand in vendita e con un futuro incerto, era poco credibile per molti addetti ai lavori.
Rivoluzione Stefano Cantino
Il nome di Vitale accredita l’idea dell’ex CEO di Gucci Domenico De Sole. De Sole dice che a Gucci non serve una celebrità, ma uno bravo, talentuoso. La nomina di Vitale sarebbe stata decisa dal CEO di Gucci Stefano Cantino. E Ladymax fa notare anche un altro aspetto. Cantino, che dal 1997 al 2018 ha lavorato per Prada, sta formando un team con i suoi ex colleghi. Valerie Leberichel ha lavorato da Prada dal 2013 al 2022. Ora ha il ruolo di vicepresidente senior della comunicazione mondo da Gucci. Cantino, Leberichel e Vitale hanno lavorato insieme. E anche Davide Tosi, un altro ex Prada, è passato dal ruolo di direttore prodotto della linea donna Gucci al team di design dello stesso marchio.
Il nome che si aspetta il mercato
Vitale non è il nome che si aspetta il mercato. Gli analisti premono affinché il marchio nomini un direttore creativo di alto profilo. La lista comprende Slimane, Galliano, Kim Jones, Piccioli, Tisci e Chiuri. Quest’ultima, secondo nostre fonti, confermate da WWD, sta trattando con Fendi. Per Ladymax la rosa è formata da tre candidati. Al primo posto Maria Grazia Chiuri. Il problema è che per passare da Dior a Gucci, da LVMH a Kering, la stilista dovrebbe aspettare un anno solitamente previsto nel patto di non concorrenza che viene siglato al termine del rapporto di lavoro. A meno che Gucci non voglia pagare una cospicua penale. La questione coinvolge anche gli altri due prossimi nomi: Hedi Slimane e John Galliano. Quello che sembra certo è che il nuovo direttore creativo avrà un budget di spese di marketing, pubblicità e altro inferiore rispetto a quello dei suoi predecessori. (mv)
Immagini Gucci e Dario Vitale
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