Un business model più semplice di così è difficile da immaginare: si guarda all’alto di gamma, lo si imita (al ribasso, of course) e si prende l’applauso del pubblico. È la tecnica del fast fashion, è lo stile di Primark. Che propone un cappottino (al prezzo di 40 euro) identico in tutto e per tutto a un capo Blancha di ben altra qualità.
Lo stile di Primark
Il post con cui Primark ha presentato il suo prodotto su Instagram è stato un successo. In un paio di giorni al brand irlandese sono arrivati decine di migliaia di like, nonché complimenti a valanga. Peccato che, come nota prontamente il Daily Record, il modello è uguale al cappottino oversize della collezione invernale di Blancha, brand toscano d’abbigliamento. Il capo originale è una chicca in shearling prodotta in Italia, la cui qualità in fase di design e di produzione si riflette sul prezzo. Su Farfetch, il cappottino è proposto a poco meno di 1.800 euro.
I limiti del fast fashion
Nulla di nuovo sotto il sole, diranno i cinici. I brand del fast fashion hanno sempre operato in questo modo. Il rammarico sta nel constatare che lavorano ancora così. Primark non ha pubblicato la scheda tecnica della sua versione del cappottino. Ma dal prezzo, più basso del 98% rispetto all’originale, possiamo dedurre che non è in materiali naturali e che difficilmente è prodotto in Europa. In primavera ci si chiedeva se la pandemia potesse spingere il sistema della moda veloce a rivedere i propri criteri, in favore di ponderatezza e qualità. Non si può dire che stia accadendo.
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