Per i marchi della moda scatta l’allarme margini. La trasformazione dei consumi dice che i clienti italiani saranno più attenti al prezzo, al punto che l’81% limita gli acquisti in attesa dei saldi. A proposito di canali, invece, si osserverà la crescita dell’online. Revenge shopping all’italiana? Solo un consumatore su 5 spenderà di più in vestiti, accessori e scarpe. Sono alcuni flash dell’indice EY Future Consumer che tiene traccia dei cambiamenti nell’atteggiamento e nei comportamenti dei consumatori. L’edizione di dicembre copre, per l’Italia, il periodo che va dal 28 settembre al 5 ottobre. Sono state interpellate 503 persone.
Allarme margini
“Il coronavirus ha avuto un impatto senza precedenti nell’atteggiamento di consumo degli italiani. Dallo studio emerge che il 71% ha già cambiato le modalità di acquisto e la tipologia di prodotti acquistati (53%)” sintetizza Stefano Vittucci, partner EY, responsabile Consumer Products and Retail in Italia. I consumatori italiani cambiano: come? L’81% compra l’essenziale in attesa della prossima stagione dei saldi. Il 43% fa acquisti o cerca promozioni, principalmente o solo online. Con un futuro lavorativo incerto e con disponibilità economiche minacciate dalla crisi, il prezzo diventerà sempre più importante tra i criteri di acquisto. Lo hanno detto quasi due intervistati su tre. Il taglio degli acquisti di beni non essenziali è stato evidente: il 47% del campione ha riferito di avere speso meno in abiti e scarpe dall’inizio della pandemia. E due persone su tre hanno ridotto lo shopping di prodotti di lusso.
Nel futuro post-pandemico
Cosa avverrà quando la pandemia sarà alle spalle? Il 20% del campione ha risposto che spenderà di più in vestiti e scarpe, mentre il 56% manterrà inalterato il budget. Solo il 24% lo taglierà. Per i beni di lusso, il 15% aumenterà la spesa, il 37% non modificherà il budget e il 48% lo ridurrà. Importante vedere anche come avverranno gli acquisti. Per la categoria abbigliamento, accessori e scarpe il 14% comprerà online dal produttore, il 25% online da un e-tailer, il 18% in un centro commerciale, l’11% in un outlet e il 24% nei negozi. (mv)
Leggi anche: