Le vendite online (+72%), quelle in Cina (quasi raddoppiate) e il casualwear sostengono nel primo trimestre Hugo Boss. Il gruppo tedesco, ciononostante, è penalizzato dalle chiusure dei negozi in Europa e perde il 10%. “Ci aspettiamo che sia le vendite che l’EBIT possano recuperare sensibilmente nel corso del 2021”, commenta Yves Müller, portavoce del CdA di Hugo Boss. La società è al centro di rumors per un possibile interesse da parte di grandi gruppi.
Primo trimestre Hugo Boss
Hugo Boss, dicevamo, ha risentito delle chiusure dei negozi europei. Per questo ha archiviato il primo trimestre con ricavi a 497 milioni di euro (-10% su base annua). Il conto economico, che si chiude con una perdita netta di 8 milioni di euro, presenta un utile operativo di 1 milione di euro. Gli analisti citati da Reuters si aspettavano un fatturato di 442 milioni e una perdita operativa di 28 milioni. “Abbiamo avuto un inizio d’anno solido e promettente – afferma Yves Müller –. Sono particolarmente soddisfatto degli ulteriori progressi dei nostri driver di crescita strategici (online, Cina e casualwear), che hanno tutti visto accelerare ulteriormente lo slancio”.
I motivi di fiducia
Le vendite online sono cresciute del 72%, anche grazie all’ampliamento dei mercati raggiunti. In Cina le vendite sono quasi raddoppiate. Ha contribuito anche il successo ottenuto durante il Capodanno cinese a febbraio. Le vendite dell’abbigliamento casual, che rappresentano circa il 50% delle entrate totali del primo trimestre, sono tornate a crescere a “una sola cifra media”, grazie anche all’apporto dell’abbigliamento sportivo e sneaker. Per il secondo trimestre, Hugo Boss è fiducioso di effettuare all’incirca il doppio delle vendite registrate ad aprile-giugno 2020 e di generare un utile operativo. (mv)
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