Le previsioni per il bilancio 2017 di Puma erano positive. I dati comunicati dal brand tedesco confermano che l’azienda dello sportswear non sarà di lusso, ma è un gioiellino: fatturato in crescita del 15,9%, muro dei 4 miliardi sfondato per la prima volta (4,14, per l’esattezza), utile netto raddoppiato a 136 milioni e performance positiva, come spiegato dal ceo Björn Gulden, “condivisa da tutti i settori”. Per il 2018, Puma conta di crescere ancora del 10%. Ottime premesse per affrontare la trasformazione in public company. Kering (nell’ambito di un percorso di concentrazione nelle attività di lusso) distribuisce il 70% del suo pacchetto agli azionisti, portando la propria partecipazione dall’86,3% al 16%. Il capitale di Puma, dunque, sarà per il 55% flottante, mentre la famiglia Pinault, anche grazie alla quota della finanziaria Artémis che arriverà al 29%, rimarrà socio di riferimento.
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