I giovani, la Cina e gli Stati Uniti. Proprio negli USA, dove è nato il marchio, è partita l’ispirazione per il rilancio di Hogan. Per farlo dovrà catturare i ragazzi, quelli che anni fa si lasciavano influenzare dai genitori nella scelta dell’abbigliamento e accessori da indossare. Ma che ora sono loro a condizionare i genitori nello shopping. Nel progetto di Hogan ci sono temi chiave come comodità, sostenibilità e qualità. Ne hanno parlato Andrea Della Valle, CEO di Tod’s e presidente di Hogan, e Sergio Azzolari, general manager Hogan e Fay.
Il rilancio di Hogan
Hogan è un marchio centrato su un solo prodotto: la sneaker. “Questo fattore porta con sé dei pro e dei contro. Hogan era un marchio che divideva: o amavi le Hogan o le odiavi – ha detto Azzolari durante il CEO Roundtable on Being Best-in-Class di Fashion Magazine –. Col passare degli anni siamo passati da un brand di sneaker ad uno di lifestyle, con un concetto di Hogan journey e una visione più internazionale”. Il general manager ricorda come abbia dovuto adeguare la strategia in Cina, mettendo al centro i clienti e ingaggiando ambassador.
I risultati
Nel primo semestre 2021 le vendite di Hogan sono cresciute del 38% su base annua, ma sono al di sotto dei livelli del 2019 del 20%. Della Valle al CorrSera afferma che la sfida del 2022 di Hogan sia “Il rilancio negli Stati Uniti, bloccato dal Covid”. Come? Anche facendo leva sui ragazzi. “Una volta erano i genitori che condizionavano l’abbigliamento dei figli – spiega lo stesso Della Valle a La Repubblica –. Ora sono le nuove generazioni che decidono i consumi. In Asia trainano il mondo del lusso”.
La comodità è un asset
Hogan ha da sempre puntato sulla comodità e ora affronta il tema della sostenibilità. “La comodità è da sempre una nostra priorità” afferma Della Valle che sulla sostenibilità cita i suoi tre figli tra i 17 e i 23 anni che esigono delle risposte alla domanda: “Cosa fate per noi?”. L’imprenditore risponde: “C’è chi le dà in modo più concreto di altri”. (mv)
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