Quello “dell’artigiano è un mestiere digitale”. Lo afferma Luca Sburlati, CEO di Pattern Group, azienda che, prima di acquisire Idee Partners, aveva 400 dipendenti diretti (e altrettanti nell’indotto), 4 sedi operative e un fatturato di oltre 60 milioni di euro. In un’intervista a L’Economia del Corriere della Sera, Sburlati spiega perché ha inserito nel portafoglio del suo gruppo uno specialista della pelletteria come l’azienda di Scandicci. “C’è un’ibridazione della moda”. In altre parole, i look “mixano tessuto, maglieria, pelletteria e per progettare e confezionare modelli e capi da sfilata occorre controllare tutti questi diversi saperi”.
Un polo della progettazione di moda italiana
Dopo aver acquisito Roscini Atelier, S.M.T. e Idee Partners, Pattern vuole ingrandirsi ancora. “Abbiamo altre operazioni in pipeline, forse già nel 2022. Confermo l’obiettivo di creare un polo della progettazione di moda italiana” dice Sburlati. “Alle PMI che, come Idee Partners o Roscini o S.M.T. hanno deciso un cammino con noi, dico che uniti possiamo diventare una presenza globale. Ormai siamo tra i primi tre poli di progettazione moda in Europa. E abbiamo ancora un grande potenziale di crescita”.
Artigianato digitale
Un polo per bypassare la mancanza di ricambio generazionale nel contesto dell’artigianato? “Oggi l’artigianato vestito di tecnologia è qualcosa di molto diverso da quello di 50 anni fa. E anche nei nostri 4 stabilimenti lavoriamo con cartamodelli, CAD, 2D e 3D e anche avatar. Ormai l’artigiano è un mestiere digitale” replica Sburlati che, con Idee Partners, entra nel segmento della pelletteria di lusso. Perché? Semplice, spiega il CEO di Pattern: per progettare e confezionare modelli e capi da sfilata occorre essere eccellenti in più settori perché lo stesso capo può presentare parti di tessuto, di maglieria e di pelle per cui bisogna sapere fare tutto in maniera perfetta. (mv)
Immagine tratta da pattern.it
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