Negozi di moda chiusi fino a maggio? Rimbalzo dei consumi a giugno e con l’estate tutto tornerà alla normalità. Per Deloitte il retail moda ha 3 prospettive. La più catastrofica prevede serrande abbassate per 6 mesi (o più). Ma non è detto vada così male.
Per Deloitte il retail moda ha 3 prospettive
Secondo Deloitte, la moda è il terzo settore più colpito dalla pandemia di Covid-19, dopo il turismo e la ristorazione. Se prima del virus la spesa media destinata al fashion era pari al 12% del reddito pro capite, in queste settimane si è scesi al 2%, con un calo delle vendite di moda dell’84%. Se i negozi di moda resteranno chiusi dalle 8 alle 10 settimane (che per l’Italia vuol dire riaprire nella seconda metà di maggio), Deloitte, riporta Modaes, prevede il rimbalzo dei consumi a giugno. La stabilizzazione arriverebbe durante l’estate. I marchi saranno costretti a fare promozioni e sconti per liberarsi dell’invenduto, mentre il canale online ne uscirebbe rafforzato. In definitiva, la gran parte delle aziende, grazie alle precauzioni già prese, riuscirebbe ad assorbire le perdite.
Se il lockdown arriva a luglio
Se la chiusura dovesse protrarsi fino a luglio, il 2020 sarebbe un anno perso. Il rimbalzo e la successiva ripresa, poi, saranno più lenti. La domanda resterebbe influenzata fino al 2021, sostiene Deloitte, perché gli sconti non basterebbero per eliminare l’invenduto. I piccoli negozi chiuderanno e gli investimenti verrebbero congelati fino al secondo semestre 2021, ad eccezione del canale online.
L’ipotesi peggiore
Nella peggiore delle ipotesi, e cioè in vista della chiusura degli store della durata di 6 mesi o più, il Paese entrerebbe in un’economia di guerra. Gli unici acquisiti di moda effettuati durante l’anno sarebbero i vestiti per la casa. La recessione durerà fino al 2021, conclude Deloitte, con cambiamenti strutturali nella domanda. Le perdite causerebbero il fallimento di gran parte delle piccole e medie imprese. (mv)
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