Lo Stato interviene con gli strumenti del Decreto Rilancio per salvare Corneliani. L’annuncio è arrivato nella tarda serata del 21 luglio attraverso il profilo Facebook della Filctem Cgil di Mantova. “Il Ministero dello Sviluppo Economico si è formalmente impegnato – recita il testo – per un finanziamento completamente pubblico per l’azienda che avverrà verosimilmente entro la fine di settembre, in una cifra non inferiore ai 10 milioni di euro”. La produzione potrebbe sbloccarsi entro fine mese. Ma proseguono a colpi di carte bollate le diatribe tra i soci.
Per salvare Corneliani
Corneliani, sottolinea l’organizzazione sindacale, diventa così la prima azienda italiana a utilizzare il fondo previsto dall’articolo 43 del Decreto Rilancio. Quello, cioè, finalizzato anche al salvataggio e alla ristrutturazione di imprese titolari di marchi storici di interesse nazionale. Tutto ciò è il risultato di cinque ore di negoziati avvenuti presso la Prefettura di Mantova, dove l’azienda ha la sede operativa (la sede legale è a Milano). Al tavolo hanno partecipato i rappresentanti della proprietà (fondo Investcorp e famiglia Corneliani), i sottosegretari del MISE Alessia Morani e Alessandra Todde, sindacati e altri soggetti istituzionali.
Ora parola al board
Per il 22 è previsto il consiglio d’Amministrazione di Corneliani che, verosimilmente, darà il via alla ripresa della produzione. Produzione che, sottolinea Filctem Cgil, potrebbe riattivarsi entro fine mese, previa autorizzazione del Tribunale gestore del concordato preventivo chiesto dalla società a giugno. “Rimane immutata – scrivono i sindacati – la nostra richiesta all’attuale proprietà di versare nuovo capitale di rischio da qui a fine settembre, in modo da poter congiuntamente sostenere lo sforzo pubblico innovativo trovato”.
Frizioni
Un passaggio che, però, non sembra così scontato. Anche alla luce di vecchi dissapori tra soci che si sono trasformati in una battaglia legale. A dicembre la famiglia Corneliani ha fatto causa a Investcorp per presunte irregolarità. Ma, come riporta Mf Fashion, a gennaio il Tribunale di Brescia ha respinto il ricorso. Per tutta risposta, nei giorni scorsi, così come riporta la Gazzetta di Mantova, il fondo che dal 2016 controlla Corneliani ha depositato al Tribunale di Milano una domanda di arbitrato, con conseguente richiesta di risarcimento danni nei confronti della famiglia Corneliani. Il socio di minoranza è accusato di aver ostacolato il processo di riorganizzazione aziendale e quindi anche l’aumento del capitale di salvataggio. (mv)
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