Perché gli imprenditori della moda italiana credono nella ripresa

Perché gli imprenditori della moda italiana credono nella ripresa

Lo scenario rimane critico, certo. Ma gli imprenditori della moda italiana vedono finalmente segnali di ripresa. Nel 44% dei casi si aspettano un rimbalzo nel secondo trimestre del 2021, mentre nel 26% almeno la stabilità su base annua. Il 60%, intanto, prevede livelli occupazionali in equilibrio, mentre il 9% si prepara a scenari di crescita. Il 52% delle aziende, infine, ritiene che il recupero della clientela ai livelli pre-Covid avverrà nel 2022, il 46% delle aziende stima l’inizio della ripresa tra la fine della primavera e l’inizio dell’autunno 2021. Sono i risultati dell’indagine sull’impatto del Covid-19 sul fashion nostrano condotto da Confindustria Moda.

 

 

La voce degli imprenditori della moda

Nel complesso, dall’analisi emerge qualche segnale di cauto miglioramento. Ma in uno scenario che rimane critico, dicevamo. A proposito del primo trimestre del 2021 solo il 25% del campione ha visto il fatturato crescere, mentre il 13% ha conservato il giro d’affari stabile su base annua. Nello stesso periodo è il 38% delle aziende a segnalare ordinativi in equilibrio o in aumento. Tra le note dolenti ci sono le materie prime: difficoltà di approvvigionamento per il 38% degli intervistati e prezzi in crescita per il 76%. Per la concia i rincari riguardano sia il grezzo che i prodotti chimici. Dai mercati esteri, invece, arrivano messaggi confortanti. Tra i partner strategici più dinamici risultano gli USA, la Francia e la Cina, insieme a Germania, Corea del Sud e Russia.

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