Le difficoltà di Hong Kong e i turisti meno disposti a spendere spingono PVH a rivedere le previsioni per l’intero anno. La società americana proprietaria, tra gli altri, di Tommy Hilfiger, Calvin Klein, Olga e True & Co. ha comunicato di aver chiuso il secondo trimestre con un utile netto a 193,5 milioni di dollari (circa 174 milioni di euro) contro i 165,2 (circa 149 milioni di euro) dello stesso periodo dell’anno precedente. Complessivamente le vendite del gruppo sono cresciute dell’1,3%, a 2,36 miliardi di dollari (2,13 miliardi di euro), ma nonostante ciò uno scenario internazionale complesso ha portato i vertici societari a ridurre la previsione di utile annuo rettificato tra i 9,3 e i 9,4 dollari per azione contro i 10,2-10,3 previsti in precedenza. Lo stesso vale anche per il fatturato, che anziché crescere del 3% dovrebbe aumentare solo dell’1%.
Dinamiche internazionali
Una certa influenza sui risultati è stata determinata, secondo i vertici societari, da un più moderato flusso turistico negli Stati Uniti, clientela che pesa per una percentuale compresa tra il 35 e il 40% sulle vendite di PVH in Nord America. “Non ci aspettiamo che le tendenze al traffico turistico migliorino nella seconda metà dell’anno” ha commentato il presidente Emanuel Chirico. In secondo luogo, il manager ha dichiarato di aspettarsi per i prossimi mesi “venti contrari“, tra cui “la volatilità nel macroambiente, l’indebolimento del panorama globale della vendita al dettaglio e un’escalation delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina“, nonché la crisi politica che scuote Hong Kong. A pesare sugli utili, in particolare, potrebbe essere l’incremento dei dazi doganali annunciati dal governo Trump, che farebbe aumentare il prezzo delle merci importate dall’Asia da parte di PVH.
Le contromosse
La risposta della società è però già pronta. Chirico ha spiegato che in casa PVH stanno già progettando “un ambiente più promozionale che spingerà i margini, dati i livelli di inventario più elevati in tutto il settore a fronte della domanda di vendite più lenta”. Il monitoraggio dei mercati internazionali continuerà: “Facciamo investimenti mirati – prosegue il manager – e abbiamo una grande fiducia nel potenziale di Calvin Klein e Tommy Hilfiger di posizionare le nostre aziende per avere successo in questo panorama in continua evoluzione”. (art)