Del suo primo trimestre 2020 PVH dice: “Un declino senza precedenti di ricavi e utili”. Il secondo, oltretutto, come da previsioni del gruppo sarà anche peggiore. “Nel corso di quasi 140 anni di storia – commenta Emanuel Chirico, presidente e CEO – , abbiamo affrontato con successo molte sfide economiche e geopolitiche. Sono fiducioso di riuscire a superare questa crisi”.
Un declino senza precedenti
PVH, che controlla tra gli altri Tommy Hilfiger e Calvin Klein, ha chiuso il periodo 1 febbraio – 3 maggio con ricavi totali a quota 1,334 miliardi di dollari, cioè al -43% a cambi attuali e –42% a cambi costanti su base annua. Nel dettaglio dei marchi, Tommy Hilfiger ha perso il 39% a cambi attuali, Calvin Klein il 46% e Heritage Brands il 47%. I ricavi provenienti dai negozi sono scesi del 50-65% circa a seconda della regione. La perdita del retail, sottolinea PVH, è in parte compensata dal buon andamento del canale online (+47%). Il risultato finale è una perdita trimestrale di 3,03 dollari per azione, quando un anno fa PVH dichiarava un utile di 2,46 dollari per azione.
Prospettive
“Nei negozi riaperti – recita la nota del gruppo –, le vendite per il secondo trimestre fino ad oggi sono in calo di circa il 25% a livello globale”. Un risultato che, unito alle chiusure dei negozi specie in Nord America, portano il gruppo a sostenere che “il calo delle entrate nel periodo sarà più pronunciato rispetto al primo trimestre”. Emanuel Chirico, presidente e CEO di PVH, osserva che “la resilienza è sempre stata un punto di forza dell’azienda. Abbiamo preso una posizione proattiva per aumentare la liquidità e migliorare la salute finanziaria delle nostre attività. Dalla gestione aggressiva delle spese operative e dall’identificazione delle efficienze in tutta l’azienda, alla riduzione dei livelli di inventario, alla revisione delle priorità di collocazione del capitale. Emergeremo con un’organizzazione ancora più forte”. (mv)
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